COME DIVENTARE DONATORE

Come diventare donatore AVIS

 

Diventare donatore di sangue è semplice: basta recarsi pressouna delle sedi di raccolta donazioni gestite direttamente da AVIS oppureinun centro trasfusionale gestito da ASL 5 – La Spezia (nella nostra provincia sono situati presso l’ospedale della Spezia, Levanto e di Sarzana) e seguire le indicazioni che verranno fornite dal personale.

Il giorno che precede la donazione sarebbe opportuno evitare considerevoli sforzi fisici e un’alimentazione troppo abbondante o comunque ricca di grassi (come fritture) e funghi, perché potrebbero portare un rialzo delle transaminasi con conseguente inidoneità del sangue donato. Importante è anche: evitare di coricarsi tardi la sera prima e soprattutto non donare dopo aver appena terminato un lavoro notturno, fattori che possono essere motivo di abbassamento dei valori pressori, sia in corso di donazione che successivamente. Infine, per le donne, non si devono effettuare donazioni durante il ciclo mestruale.

Il mattino del prelievo bisogna essere a digiuno o aver fatto una colazione leggera a base di frutta fresca o spremute, thè o caffè poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati semplici (le donne che hanno in corso la terapia anticoncezionale non devono sospenderne l’assunzione quotidiana). Il digiuno totale, quindi, non è necessario obbligatoriamente, salvo in particolari situazioni, derivanti dalla necessità di effettuare specifici esami di controllo e/o gli esami annuali (è sempre meglio chiedere). Per approfondimenti visita la pagina dedicata al cibo e donazione.

Bisogna recarsi nel centro di raccolta muniti di tessera sanitaria e un documento di riconoscimento valido (per gli extracomunitari è, inoltre, necessario fornire una copia del certificato di residenza e del permesso di soggiorno). Innanzitutto, vi saranno alcuni adempimenti formali da compiere: compilare il modulo di iscrizione all’AVIS comunale di residenza o altra scelta (se non già iscritti in precedenza ovviamente), riempire il modulo di consenso alla donazione e relativo questionario anamnestico (vedi fac simile), per la valutazione dello stato di salute e dello stile di vita del candidato donatore (da redigere ad ogni donazione), e, infine, firmare la liberatoria sui dati personali (GDPR). Subito dopo avrà luogo un primo controllo medico, volto all’accertamento della pressione arteriosa, battito cardiaco ed esame emoglobina (valore minimo per gli uomini pari a 13,5 e per le donne pari a 12,5, nel caso di prelievo di sangue intero, per la plasmaferesi i precedenti valori-limite sono diminuiti, entrambi, di 1). A questi fanno seguito, per chi è alla prima donazione e in altri casi particolari, controlli più specifici, quali: analisi delle urine, elettrocardiogramma a riposo e, infine, in alcuni casi, RX ai polmoni.

Finiti gli accertamenti dello stato di salute del potenziale donatore, il medico si dedicherà all’esame del singolo caso, con un colloquio strettamente personale. Quest’ultimo passo fornirà precisazioni e delucidazioni rispetto alla situazione specifica del singolo paziente al fine di stabilirne l’idoneità definitiva alla donazione e aiuterà il donatore a individuare quale tipo di donazione è più indicata: sangue intero o aferesi (donazione di plasma o piastrine).

Giunti a questo punto, se il candidato è giudicato idoneo, normalmente si procedere con la c.d. “donazione differita”, per cui al primo incontro viene effettuato solo il prelievo necessario per eseguire gli esami di laboratorio previsti per accertare l’idoneità del sangue alla trasfusione o agli altri usi. Solo quando, dopo qualche giorno, saranno disponibili i referti delle provette di idoneità il candidato donatore sarà ricontattato per concordare un nuovo appuntamento per la donazione vera e propria. In certi casi limitati o se si è già donatori, si può essere autorizzati ad effettuare la “donazione immediata”, per cui dopo l’esito positivo dei controlli e del colloquio con il medico si procede direttamente alla donazione del sangue.

Terminata la donazione è bene comprimere con un batuffolo di cotone la zona del prelievo. È, inoltre, importante non alzarsi subito dal lettino, ma restare coricati e poi seduti per qualche minuto e, solo quando si è pronti, alzarsi in piedi.

Premesso che qualsiasi donazione avviene sempre con materiali sterili e monouso, il prelievo è assolutamente innocuo per il donatore (normalmente si percepisce un senso di spossatezza) e ha una durata di circa 10 minuti per il sangue intero e di circa 45 minuti per il plasma. Comunque sia, se durante la donazione o dopo si dovesse accusare qualche malessere, bisogna avvertire subito il personale medico del centro trasfusionale o il proprio medico curante.

Dopo il prelievo viene offerto a tutti i donatori un abbondante ristoro. Infine, la legge riconosce il diritto ad una giornata di riposo al donatore (lavoratore dipendente) nel giorno della donazione, a cui compete la corresponsione della normale retribuzione per la giornata di riposo. Detta retribuzione viene corrisposta dal datore di lavoro, il quale ha la facoltà di richiedere il rimborso all’INAIL. Anche in caso di non idoneità alla donazione è garantita la retribuzione dei donatori lavoratori dipendenti, limitata al tempo necessario all’accertamento dell’idoneità e alle relative procedure.

Nel corso della giornata di donazione è consigliabile bere almeno 1/2 litro di acqua entro 2 ore dal termine della donazione, ma la quantità può essere elevata ad 1 litro durante la stagione estiva o per quei donatori che per motivi di lavoro o attività fisica hanno profusa sudorazione.

Evitare di fumare o bere alcoolici per almeno un’ora dopo la donazione.

Il giorno della donazione se possibile, osservare il riposo previsto per legge dal lavoro ed evitare sforzi fisici. Visita la pagina dedicata ai consigli sulla donazione.

Se il giorno della donazione o nei giorni successivi dovessero insorgere sintomi riconducibili a malattie infettive o presunte tali è bene contattare al più presto il centro trasfusionale di riferimento, come indicato qui.